lunedì 19 novembre 2007

Lo strumento degli ultras

Nel giorno in cui si doveva riflettere, pinangere e capire, perchè un giovane ragazzo viene ucciso senza senso, siamo costretti a parlare dei soliti delinquenti.Un gruppo di ultras, ma ormai il termine non regge più, siamo di fronte a veri e propri criminali,hanno messo a ferro e fuoco diverse zone di Roma.Il tutto poi, prendendo come movente la morte di Gabriele Sandri, ucciso con un prioettile da un poliziotto nei pressi dell'autogrill di Arezzo.La "commedia", tuttavia non sta in piedi.Un conto è protestare o manifestare contro una morte ingiusta, che col calcio non c'entra niente, un altro usare il fatto come pretesto.La morte di Gabriele, infatti è la conseguenza dell' azione sconsiderata di un agente, che in un'attimo di follia esplode un colpo senza motivo.Il pallone qui non c'entra niente, al posto di Sandri poteva esserci chiunque.Il fatto che il ragazzo tifasse Lazio è solo un minuscolo dettaglio della storia.Paragonare la morte dell'ispettore Raciti a questa non ha alcun senso.Alcuni vandali, tuttavia il senso glielo hanno dato e strumentalizzando la morte di un innocente si sono riversati contro la polizia.Alcune zone per ore di Roma hanno vissuto un vero e proprio assedio, con scene di guerriglia urbana.Se le stesse immagini fossero state riprese in uno stato sudamericano, avremmo detto "cose dell' altro mondo".No, purtroppo in Italia non lo sono, per troppe volte si è sentita la violenza accostata al pallone.La cosa più grave è poi che le frange del tifo estremo manifestano una malsana solidarietà nello scontrarsi contro la polizia.Oltre Roma si sono registrati vandalismi sia a Bergamo che a Milano.Certo, qualcuno potrebbe obiettare che la grande maggiornaza degli ultras si comporta in modo corretto, e su questo siamo d'accordo.Proprio per questo, poichè non si faccia di tutta l'erba un fascio,questa moltitudine deve cercare di isolare le frange criminali.Non è possibile che la morte di un innocente diventi uno strumento per alcuni delinquenti imbecilli.

Gli scontri a Roma

Nessun commento: