39 anni dopo il 1968 e a qualche migliaio di chilometri di distanza, Parigi per la precisione, riesplode la protesta studentesca.Alla Sorbona si sono avuti violenti tafferugli tra studenti che volevano raggiungere le aule e manifestanti che protestavano contro l'autonomia ammistrativa che il governo vuole attribuire agli atenei (allo scopo di introdurre il capitale privato nelle università) e il progetto di riforma dei regimi speciali di pensione, voluto da Nicolas Sarkozy.Non ci sono stati feriti, ma una ragazza che cercava di forzare il picchettaggio è stata trascinata per i capelli durante i tafferugli.In seguito a questi avvenimenti la direzione della famosa università ha deciso la sospensione di ogni attività didattica.Le proteste arrivano in un momento molto delicato per la Francia,proprio venerdì infatti, la situazione i stava tornando alla normalità, dopo nove giorni di scioperi nel settore dei trasporti e dell’impiego pubblico, che hanno di fatto bloccato il paese e creato enormi disagi alla popolazione.I sindacati avevano deciso 24 ore prima di togliere l’assedio al presidente Sarkozy, dopo la notizia dell’apertura di un tavolo di negoziazione.Le prime difficoltà per Sarkoy si sono rivelate più dure del previsto ma il presidente non ha perso la voglia di parlare al paese «Parlerò ai francesi – ha detto il Capo dello Stato – quando il conflittò sarà davvero alle nostre spalle».
Gli scontri tra i manifestantilunedì 26 novembre 2007
lunedì 19 novembre 2007
Lo strumento degli ultras
Nel giorno in cui si doveva riflettere, pinangere e capire, perchè un giovane ragazzo viene ucciso senza senso, siamo costretti a parlare dei soliti delinquenti.Un gruppo di ultras, ma ormai il termine non regge più, siamo di fronte a veri e propri criminali,hanno messo a ferro e fuoco diverse zone di Roma.Il tutto poi, prendendo come movente la morte di Gabriele Sandri, ucciso con un prioettile da un poliziotto nei pressi dell'autogrill di Arezzo.La "commedia", tuttavia non sta in piedi.Un conto è protestare o manifestare contro una morte ingiusta, che col calcio non c'entra niente, un altro usare il fatto come pretesto.La morte di Gabriele, infatti è la conseguenza dell' azione sconsiderata di un agente, che in un'attimo di follia esplode un colpo senza motivo.Il pallone qui non c'entra niente, al posto di Sandri poteva esserci chiunque.Il fatto che il ragazzo tifasse Lazio è solo un minuscolo dettaglio della storia.Paragonare la morte dell'ispettore Raciti a questa non ha alcun senso.Alcuni vandali, tuttavia il senso glielo hanno dato e strumentalizzando la morte di un innocente si sono riversati contro la polizia.Alcune zone per ore di Roma hanno vissuto un vero e proprio assedio, con scene di guerriglia urbana.Se le stesse immagini fossero state riprese in uno stato sudamericano, avremmo detto "cose dell' altro mondo".No, purtroppo in Italia non lo sono, per troppe volte si è sentita la violenza accostata al pallone.La cosa più grave è poi che le frange del tifo estremo manifestano una malsana solidarietà nello scontrarsi contro la polizia.Oltre Roma si sono registrati vandalismi sia a Bergamo che a Milano.Certo, qualcuno potrebbe obiettare che la grande maggiornaza degli ultras si comporta in modo corretto, e su questo siamo d'accordo.Proprio per questo, poichè non si faccia di tutta l'erba un fascio,questa moltitudine deve cercare di isolare le frange criminali.Non è possibile che la morte di un innocente diventi uno strumento per alcuni delinquenti imbecilli.
Gli scontri a Roma
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Matteo Bocchia
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lunedì 5 novembre 2007
Local Vs. Global ?
Il dibattito tra local e global via web è aperto più che mai.Le potenzialità della rete in questi ultimi anni hanno fatto passi da giganti.Al giorno d'oggi chiunque può mettere on-line inchieste fatte in "casa".Questo sistema manca totalmente di un'intemediazione editoriale.Gli spettatori sono ad un livello paritario rispetto a chi gira i reportage.Nei servizi i contenuti sono più vicini ad un linguaggio reale, non patinato.La semplicità delle immagini rafforza l'idea di veridicità.Il servizio che ho scelto ne è un esempio, il degrado che mostra può essere ritrovato in moltissime città d'Italia.Il filmato descrive una zona di Roma completamente lasciata andare in rovina.Vedendo l' inchiesta, subito mi è venuto in mente come anche nelle vicinanze di casa mia si ripresenti la stessa situazione.Si passa così da una realtà locale ad un qual cosa di molto più grande.L' inchiesta può funzionare da promotore per spingere altre persone a denunciare le stesse situazioni.Il local, allora diventa non avversario, ma forza complementare del global.
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Matteo Bocchia
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